Giocare in biblioteca, a Malmö (Svezia)
Se si arriva alla biblioteca civica di Malmö dal centro città, si scorge un castello tradizionale, immerso nel parco;
se però si arriva dal parco si presenta in chiave moderna, perchè:
oggi la biblioteca è formata da tre edifici. “Il calendario della luce” fu progettato dall’architetto danese Henning Larsen e fu inaugurato il 31 maggio 1997. “Il Castello” fu restaurato e inaugurato nuovamente il 24 settembre 1999.
Questi due edifici principali sono collegati da un edificio chiamato “Il cilindro”, nel quale c’è lo sportello informativo, l’entrata e un bar.
[wikipedia]
La biblioteca è molto ariosa, sia nella sezione vecchia che nella nuova, complici il legno chiaro, le ampie vetrate e la “confortevolezza” che rende familiare ogni ambiente: ogni stanza è concepita per invitare a una comoda sosta, caratterizzata dalla cura dell’estetica almeno quanto dalla ricerca di funzionalità.
La varietà di sedute è decisamente cool!Nella loro squadrata modernità, la scala e la balconata catalizzano lo sguardo, complice la pioggia di lampade sferiche: ogni affaccio è una gioia, per questo ve la ripropongo più volte in questo post, avrete anche voi, girovagando tra i vari piani e scorci, il sollievo di un affaccio ritrovato!
Alcune stanze sono semplici, ma sempre curate in ogni dettaglio: tutto è poetizzato, funzionale e invitante.
Gli spazi sono movimentati e aperti; la biblioteca riesce a creare al contempo un piacevole effetto di vastità e intimità: ha del magico.
La stanza nelle immagini sotto è arredata per centri d’interesse molto diversi: tavolo riunioni, cerchio di poltrone al centro, c’è l’angolo che preferisco:
un affaccio su una finestra vista parco, con poltrona, pianta e bicicletta alata volante.
Numerose e diverse postazioni pc sono in ogni piano.
Una piccola sala conferenze mi colpisce perché l’attenzione è rivolta agli aspetti essenziali, nessun fronzolo, la qualità delle poltrone in primo luogo, decisamente privilegiata rispetto alla postazione per relatori, adeguatamente attrezzata ma non caricata di confort e simboli.
Ancora gocce di luce:
e postazioni pc.
Uno dei tantissimo spazi per teens:
e un altro
e poi ancora spazi per tutti.
Nel 2006 è stata la prima biblioteca svedese a prestare videogiochi.
Ecco lo spazio bambini: il vero cuore pulsante dell’intero edificio, è vastissimo.
“Da qui in poi si sta scalzi” recita il cartello.
via le scarpe e … hop!
L’are bambini e quella adulti scorrono parallele, nel mezzo sale a vetri con vari strumenti: ai quali si accede senza permessi particolari. Una ricca selezione di spartiti è a scaffale.
Non solo strumenti però, ma anche sedute, libri, giochi, …
Nell’area bambini sono molto gli angoli per attività organizzate, laboratori, ma anche per le merende.
Un’ampia sala si svolge su più livelli, un gioco complesso di scale, tane, terrazze, si fa vivere e giocare con estrema facilità da bambini di varie età.
In Svezia ho notate che ovunque sono a disposizione dei bambini vestiti e oggetti per travestirsi e girovagare con sembianze da cavaliere, principesse, draghi e altro; non è insolito vedere leggere -magari sul pavimento- una dama bambina, o un orso suonare.
Molte pareti sono decorate con composizioni.
In Svezia è molto frequente vedere le persone anziane muoversi con il deambulatore, anche in biblioteca, senza barriere architettoniche.
Questo è l’impatto dal basso: scaffali si elevano sopra di noi affacciandosi sul parco circostante.
Dentro e fuori dialogano anche intorno alle postazioni studio e consultazione.
Stupisce davvero come le dimensioni vaste non creino spaesamento ma alimentino un senso di intima familiarità.
Ecco l’area famiglie, giungendovi da un’altra parte:
e questo è ciò che si può vedere lasciandosela alle spalle e guardando avanti:
La mobilità di famiglie e studenti, adulti e anziani è accentuata da passaggi e vetrate.
Quadri, pupazzi, poster caratterizzano le sale bambini come stanze domestiche: sulla mensola svetta Garman di Stian Hole, un libro che ogni bambino e bambina dovrebbe conoscere.
E non mancano i Mumin, naturalmente (se non li conoscete leggete qui)
Ecco alcuni salotti e isole d’intimità:
Non mancano dettagli che fanno la differenza: la grandezza delle piccole cose!
Sala musica:
Gironzolando, mi ritrovo in sala bambini ed entro in una tana
salgo sopra una terrazza
scopro di non essere stata l’unica ad avere quel pensiero.
Altre tane si mimetizzano sul palco verde, in vetrina
E’ ora di uscire, passando attraverso la porta di cristallo e pagine sospese
All’esterno penne e matite bucano l’impiantito per segnalare l’ingresso
Una dritta: se andate nel sud della Svezia, non perdetevi questo posto, val bene una visita.